IL MIO PERCORSO FORMATIVO ED ESPERIENZIALE
Il mio incontro con la psicologia è stato una sorta di amore a prima vista. Come disciplina, però, non è stato il mio primo percorso di studi accademici.
Nel 1996 mi sono iscritta alla facoltà di Pedagogia, all’Università degli Studi di Bari, in quanto il corso di studi in Psicologia nella mia regione non era ancora stato istituito. Così, ho ripiegato su un corso di laurea affine. Pedagogia e Psicologia sono, per me, parenti di primo grado.
Come regalo di laurea, sono partita in Tanzania per un campo di lavoro con i Missionari del Preziosissimo Sangue e ho imparato che il nostro modo di vedere la realtà non è né l’unico né il migliore.
Al ritorno da questa splendida esperienza ho iniziato a lavorare, come educatore professionale, nel campo dei minori. Contemporaneamente, mi sono iscritta alla facoltà di Psicologia. Nel 2007 mi sono laureata in Scienze e Tecniche Psicologiche, e nel 2010 in Psicologia Clinica dello Sviluppo e delle Relazioni, sempre all’Università di Bari.
Nel 2020 mi sono perfezionata, attraverso un corso universitario di alta formazione, come “Consulente Familiare”.
Il mio percorso formativo come “Consulente Familiare” e la mia scelta di diventare terapeuta della famiglia (quest’ultimo itinerario, come detto, ancora in corso), nasce e si sviluppa grazie ai miei due figli: Martina e Francesco.
Quando ero piccola, e mi chiedevano cosa volessi fare da grande, rispondevo sicura: “LA MAMMA!”. Quando mamma, finalmente, lo sono diventata, la teoria non mi bastava: l’esperienza vera, sul campo, era difficile, anche con la teoria nella mente. Nella pratica nessuno ti insegna ad essere un buon genitore. Quante domande, quanti dubbi…
Questa difficoltà ha dato vita sia ad un processo di consapevolezza dei miei propri limiti e di vicinanza agli altri genitori in difficoltà, sia ad un percorso di formazione, sempre più attinente a questo mio anelito di diventare “migliore”.
Iniziereste a costruire una casa, senza una laurea in ingegneria?
Salireste su un aereo guidato da un pilota improvvisato?
Questo è quello che facciamo con i nostri figli, quando ci ritroviamo ad essere genitori. Sono loro che ci permettono di diventarlo, che ci trasformano in padri e madri, ma chi ci ha mai insegnato ad esserlo? Lo diventiamo perché capita, perché lo desideriamo, non perché ne abbiamo le capacità. Le capacità possono, però, essere apprese. Ed è proprio questa la mia mission: lavorare nel campo della prevenzione primaria, secondaria e terziaria, con i genitori e i loro figli, bambini, adolescenti o giovani adulti.