Conflittualità genitoriale

nelle separazioni e nei divorzi

Può darsi che stiate maturando, proprio in questo periodo, la decisione di lasciare il vostro compagno, o che stiate subendo la decisione del vostro partner.

Oppure che vi siate separati o abbiate divorziato da poco.

Quando la crisi nella coppia diventa insostenibile, la conseguenza naturale è la separazione. E successivamente, forse, il divorzio.

Mettere fine ad una relazione di coppia, soprattutto quando da quell’unione sono nati dei figli, non è mai semplice. Ed è molto spesso doloroso. Qualsiasi motivo vi abbia portati a questa decisione (presa o subìta), come tutti i genitori desiderate che i vostri figli continuino a stare bene, ad essere felici.

Le separazioni coniugali, in particolar modo quelle caratterizzate dalla presenza di elevata e prolungata conflittualità, sono eventi fortemente stressanti, sia per i genitori sia per i bambini, in quanto comportano uno sconvolgimento dell’ambiente di vita e una ridefinizione dei ruoli e dei compiti all’interno della famiglia.

La relazione tra i partner può essere interrotta, ma quello che non verrà mai meno è il diritto di ogni figlio a mantenere, anche dopo la separazione, un rapporto equilibrato e continuativo con entrambi i genitori, che, per quanto non più coppia, continuano ad essere l’unica mamma e l’unico papà che quei figli hanno.

NONOSTANTE LA SEPARAZIONE, SI RIMANE UNA COPPIA DI GENITORI PER TUTTA LA VITA

Come detto, anche se ci si separa come coppia di coniugi, si rimane per tutta la vita mamma e papà. Si resta genitori. Insieme. La coppia genitoriale resta. La cosa più importante è tenere a mente questo principio e comportarsi di conseguenza.

L’aspetto fondamentale, in ogni caso, è quello della qualità dei contatti che il bambino riesce a mantenere con ciascun genitore. Padre e madre, nonostante le problematiche riguardanti la vita di coppia, devono continuare a funzionare in modo emotivamente disponibile per i propri figli, riconoscendone i bisogni, le esigenze, i problemi, e cercando di mantenerli al di fuori della discordia. I genitori devono fare di tutto affinché i figli possano continuare ad essere protetti e a sentirsi al sicuro con entrambi.

Raggiungere un accordo a volte non è semplice, ma è fondamentale per il benessere dei minori, per i quali la mancanza di serenità potrebbe avere ricadute sull’autostima, sul rendimento scolastico, sulle competenze sociali e su altro ancora.

La mediazione familiare

La mediazione familiare

La mediazione familiare è un intervento professionale previsto dal nostro Paese già da molti anni. Tuttavia, sembra aver acquisito notorietà nel 2006 grazie alla legge sull’affido condiviso, che ha sancito il principio della bigenitorialità.

Secondo la definizione della Società Italiana di Mediatori Familiari, la mediazione è “un percorso per la riorganizzazione delle relazioni familiari in vista o in seguito alla separazione, al divorzio o alla rottura della coppia a qualsiasi titolo costituita”.

 

La mediazione familiare aiuta gli ex coniugi ad affrontare un momento doloroso, cercando di trasformarlo in un momento di nuova consapevolezza. Si aiutano le coppie a guardare oltre il conflitto coniugale. Mettendo al centro del discorso il benessere dei figli.  Si cerca, infatti, di valorizzare quello che la coppia può diventare dopo la fine della loro storia. In un’ottica costruttiva. In particolare per salvaguardare e sostenere il legame con i propri figli.

I problemi pratici della nuova quotidianità e la gestione dei cambiamenti personali ed emotivi portano con sé delle difficoltà, sia per i figli, sia per i genitori. In questo momento si tratta soprattutto di dare ai bambini la sicurezza necessaria e la fiducia nel fatto che mamma e papà si prenderanno ancora cura di loro.

La mediazione familiare è rivolta alle coppie in crisi, ma non è terapia di coppia. Ex marito ed ex moglie, infatti, sono assistiti da un soggetto terzo imparziale, per essere aiutati a comunicare l’uno con l’altro, a prendere accordi concreti. Non per rinsaldare il rapporto tra marito e moglie.

Nella mediazione familiare vi è, infatti, la consapevolezza che il rapporto di coppia è ormai finito. Anche se solo da parte di uno dei due coniugi. Ora quello che si vuole è lavorare insieme per trovare una risoluzione accettabile, per trovare un accordo rispetto alle decisioni che riguardano il futuro dei figli, rispetto a quella che è o sarà la nuova organizzazione della famiglia. Aiutare i genitori ad esplorare tutte quelle che possono essere le soluzioni rispetto alle problematiche che stanno incontrando.

I punti che si affrontano durante gli incontri sono perlopiù: le condizioni economiche, i giorni e gli orari di permanenza presso ogni genitore, come comunicare ai figli la notizia della separazione, il ruolo che i nuovi compagni avranno con i minori. Obiettivo fondamentale è il raggiungimento della co-genitorialità, ovvero la salvaguardia della responsabilità genitoriale individuale nei confronti dei figli, in special modo se minori. E soprattutto, senza la necessità di un intervento da parte del Tribunale dei Minori.

La mediazione aiuta ad affrontare il conflitto in modo costruttivo