LA FAMIGLIA
La famiglia è il luogo in cui si sviluppano le relazioni maggiormente significative.
È il posto privilegiato per lo sviluppo emotivo-affettivo di ogni persona.
Per essere compresa appieno, la famiglia non può essere considerata come entità a sé stante, ma deve essere studiata sempre in relazione al contesto di riferimento, in una prospettiva almeno trigenerazionale (nonni, genitori e figli).
Nella terapia familiare sistemica, la famiglia è considerata come un sistema, un’entità composta da varie parti che interagiscono e si influenzano l’una con l’altra.
“Come il corpo è uno e ha molte membra… Se un membro soffre, tutte le membra soffrono insieme.”. Lo diceva con sapienza, tanti anni fa, san Paolo.
La psicoterapia familiare ha l’obiettivo di provare a comprendere il funzionamento di questo complesso sistema, per poter sciogliere le difficoltà provenienti dall’intero nucleo familiare o da uno solo dei propri membri. Per il benessere di tutti.
Un esempio di riorganizzazione familiare
Nella fase della nascita del primo figlio e di eventuali figli successivi, la coppia si dovrà organizzare intorno alle tematiche dell’accudimento primario: entrambi i coniugi daranno priorità ai compiti di cura e protezione del piccolo, mettendo in secondo piano tutto il resto.
Al contrario, nella fase dell’adolescenza dei figli, la famiglia si organizzerà sul cercare di favorire la loro autonomia, la loro autodeterminazione e indipendenza.
I temi affettivi all’ordine del giorno e i compiti evolutivi, quindi, saranno centrati sulla gestione della separazione e del distacco, non più della cura e della protezione.
Il passaggio evolutivo centrale è soprattutto appartenente alla sfera genitoriale:
è il comportamento del genitore che guiderà l’evoluzione del figlio, o il suo arresto.
Se il genitore, infatti, diminuirà gradualmente la protezione in favore dell’autonomia, il figlio sentirà fiducia nelle proprie capacità e passerà dall’aver bisogno di una regolazione esterna, alla capacità più adulta di autoregolazione.
Il figlio riuscirà così a raggiungere quell’equilibrio tanto necessario tra APPARTENENZA E SEPARAZIONE, tra il bisogno di sentirsi parte della propria famiglia e il bisogno di aprirsi al mondo esterno, per poter diventare pienamente se stesso.
Se il genitore, invece, avrà paura della naturale evoluzione e separazione del figlio, molto probabilmente il suo comportamento creerà un blocco evolutivo nell’adolescente prima e nel giovane-adulto dopo.
Anche in questo caso, potrebbe essere necessaria una terapia familiare.
GLI EVENTI PARANORMATIVI
Lungo il percorso descritto, fatto di eventi normativi, possono però verificarsi anche degli eventi imprevisti, non attesi, definiti eventi paranormativi.
Sono eventi fortemente destabilizzanti per lo sviluppo della famiglia.
Tra questi eventi possiamo trovare:
- la morte di un familiare,
- aborti,
- disabilità grave di un figlio,
- separazioni e divorzi,
- tradimenti,
- trasferimenti,
- perdita del lavoro,
- malattie gravi, dei figli e dei genitori.
Questi eventi paranormativi possono creare un profondo squilibrio all’interno dell’organizzazione familiare, e necessitare di risorse maggiori per poter essere superati, senza l’insorgere di sintomi gravi.
Di fronte agli eventi normativi e paranormativi, ai momenti di inevitabile cambiamento o di crisi, agli specifici compiti di sviluppo, la famiglia mette alla prova la propria salute, la propria organizzazione e maturità.
Alcune famiglie possiedono una buona capacità di autorganizzazione. Riescono a trovare da sole, o grazie all’aiuto di una rete sociale funzionante, le risorse e le energie necessarie per affrontare tali eventi critici.
Altre, maggiormente in difficoltà, hanno bisogno di rivolgersi ad un terapeuta familiare.